L’ACQUA DI LEONARDO, “L’ORO DI MILANO”

Milano, 7 novembre 2014

L’ACQUA DI LEONARDO, “L’ORO DI MILANO”

Personale di Fabrizio Garghetti

Vernissage giovedì 13 novembre alle ore 19.00. Le fotografie rimarranno poi
esposte fino al 15 gennaio 2015 dalle 10 del mattino alle 2 di notte, al Jamaica
Dopo il grande successo della mostra collettiva l’acqua di Leonardo, l’oro di Milano,
presentata dall’ 8-21 maggio 2014 nella Ex-Fornace, alzaia Naviglio Pavese,16, Fabrizio Garghetti ci propone nel meraviglioso contesto del Bar Jamaica la sua personale.
Quaranta immagini fotografiche a colori raccontano il paesaggio della risaia seguendo le tracce lasciate da Leonardo da Vinci alla Sforzesca di Vigevano, raccontano delle conche del Naviglio Pavese, dei ponti in granito sul Naviglio Grande a Cuggiono e a Pan Perduto e tanto altro ancora. Il critico d’arte Pierre Restany, ha scritto di queste immagini: “La dimensione delle immagini esalta la distesa delle risaie su l’orizzonte basso del cielo e il profilo allusivo dei reinterrati alberati, sottolineando le lineari prospettive dei canali con le cascatelle dei mulini e delle chiuse…”Il risultato è strabiliante: la serie di fotografie a colori tutte dello stesso formato, costituisce un panorama sbalorditivo della Pianura Padana.”
La mostra e’ un inno all’acqua che nutre e ha fatto fiorire Milano. E’ un inno all’ambiente in Fabrizio Garghetti è nato a Salsomaggiore nel 1939, vive e lavora da sempre a Milano. Ha iniziato la sua attività nel ‘66 lavorando per riviste come Musica Jazz e Jazz Magazine. Si è interessato prestissimo ai gruppi di avanguardia musicale, teatrale e artistica. Importanti le sue fotografie dedicate alle prime esibizioni di danzatori e coreografi come Pina Bausch, Carolyn Carlson, dei Pilobolus, di Susanne Linke, di Merce Cunningham. Il lavoro di documentazione degli eventi artistici e manifestazioni ormai storiche come “Milano poesia” (di cui possiede l’intero archivio), della Fondazione Mudima o alle rassegne internazionali come la Biennale di Venezia o Documenta di Kassel. Le sue fotografie di performances di artisti come John Cage, Hermann Nitsch, Daniel Spoerri, Wolf Vostell, Dick Higgins, Robert Filliou, Joe Jones, Giuseppe Chiari, Yoko Ono o Emmett Williams sono entrate a far parte della storia dell’arte contemporanea. In particolare con il suo lavoro segue i gruppi Fluxus, il Lettrismo, la Poesia Visiva internazionale, condividendo con gli artisti le stesse esperienze. Ha collaborato con le importanti riviste come Vogue, Gran Bazar, Decoration, La Gola oltre che con Panorama, Epoca, La Repubblica. Ha lavorato con altri artisti al trittico della “Virtualità dell’arte”. In Africa ha partecipato con una mostra fotografica alle tre edizioni della Biennale Internazionale di Malindi con il gruppo di lavoro Art Proof di Sarenco. Dall’acqua di Leonardo da Vinci a “Sale La Voglia D’Arte” Biennale internazionale di scultura di salgemma 2011 – 2013, in attesa del 2015, a Petralia Soprana (Borgo più bello d’Italia), contrada Raffo, Miniera Italkali (Madonie – Sicilia). Ora è alla ricerca della nuova “L’età dell’oro”.

Durante la serata la casa vinicola San Leonino ci servirà il suo prezioso sangiovese
Il governo all’uso toscano è una metodologia che ha contraddistinto i vini toscani,
soprattutto nell’area chiantigiana nell’ottocento e nei primi del novecento, l’origine della tecnica di vinificazione del governo è contadina, una dimostrazione di saggezza popolare che affonda le sue ragioni nella necessità di vendere una parte della produzione già nella primavera successiva alla vendemmia, quando normalmente i vini di questo territorio non “Governare” significa aggiungere uva leggermente appassita (un tempo trebbiano oggi sangiovese) al primo vino fresco della vendemmia appena terminata.

Grazie a questa aggiunta si innesca una seconda lenta fermentazione, in botti da 90 Hl., San leonino ha quindi deciso di riproporre il “Governo all’uso Toscano” con la volontà di recuperare questa tecnica antica, apportando elementi di innovazione al metodo originale per fare un sangiovese fresco, fruttato, morbido ma allo stesso tempo austero ed elegante.

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